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Rappresentazione visiva dell'articolo: Il rischio zero negli investimenti non esiste

Autore: Daniele Varriale

Data di pubblicazione: 21 maggio 2020

Il rischio zero negli investimenti non esiste

Il risk management ci insegna a prevenire e gestire le tipologie di rischio

Cosa è il Risk management e quali sono gli scenari di applicazione? 

Il Risk Manager ha il compito di analizzare le varie tipologie di rischio, prevenire e gestire se non addirittura trasferirli su terzi. Ulteriore compito è informare il proprio cliente e far si che li comprenda per gestirli consapevolmente.

Esistono veramente tanti rischi che proveremo a trattare nel tempo. Oggi mi soffermerei sui rischi che riguardano una tipologia di risparmio tanto cara agli Italiani: i BTP e le altre obbligazioni. Toccherò solo alcuni punti, pochi, ma serviranno a dare l’idea di quali passaggi mentali dovrebbe mettere in campo un risparmiatore medio. Per fare ciò vi riporto di seguito alcune domande che mi vengono rivolte generalmente. Proverò a darvi per ognuna di loro una spiegazione semplice, senza entrare nei tecnicismi.

Le obbligazioni possono essere un ottimo mezzo per generare ricavi?

Anche se spesso sono ritenute sicure, gli investitori devono essere a conoscenza di alcune insidie e rischi potenziali. Non sono esenti da rischi.

Cosa bisogna considerare prima di scegliere un’obbligazione?

Si deve valutare l’evoluzione finanziaria dell’emittente, il rialzo dei tassi, il rating e la duration, inoltre il rischio valuta e l’inflazione. L’emittente può trovarsi nella situazione di non riuscire a pagare gli interessi o addirittura a non restituire il capitale.

Ci sono alcune obbligazioni che hanno il prezzo sotto 100 e altre sopra 100, cosa significa?

Se i tassi di interesse aumentano sul mercato, i prezzi delle obbligazioni scendono: questo si riflette maggiormente sulle obbligazioni a tasso fisso; se sul mercato i tassi passano dal 2% al 5%, voi non sareste più propensi a comprare le obbligazioni di nuova emissione col tasso più alto? A parità di rischi, molti faranno in modo di accaparrarsi la nuova obbligazione. Questo farà si che il prezzo della vecchia obbligazione scenda. Mentre l’altra salga. Pochi saranno disposti a comprare una obbligazione che dia un tasso basso se il prezzo da spendere è uguale a quella che offre un tasso di interesse più alto.

Ci sono delle obbligazioni che offrono dei tassi di interesse alti, cosa mi consigli?

Più è alto il rischio sull’emittente, tanto maggiore sarà il tasso di interesse richiesto per prestargli soldi. Se chi vi chiede soldi da prestargli è solido come la Germania. Perché dovrebbe darvi lo stesso rendimento di una società medio piccola che ha sicuramente più probabilità di fallire?

Ultimamente si sente parlare nuovamente del Rating sull’Italia, cosa significa? Dobbiamo aver paura?

Bisogna analizzare i bilanci e la solidità patrimoniale, questo viene sintetizzato con i Rating: a Rating alti corrispondono minori interessi, viceversa a rating bassi. Nella nostra gestione utilizziamo anche un altro dato: l’expected loss 1 year. Esso è un indice libero da eventuali conflitti di interesse che potrebbero coinvolgere le società di Rating. Le obbligazioni sono classificate da società di Rating appunto, le più importanti sono Moody’s e S&P’s, la classifica va dalla AAA fino alla C. Le obbligazioni con rating alto sono definite Investment Grade, quelle con rating bassissimo Junk Bond ed hanno un altissimo grado di insolvenza. Fatta questa premessa, l’Italia oggi è (BBB-) ad un gradino dallo Junk Bond e anche se la situazione è più incerta degli altri paesi dell’UE, non offre per fortuna rendimenti da default. Questo perché c’è l’ombrello della BCE che ci protegge dalle speculazioni.

Se dovessero servirmi i soldi prima della scadenza, c’è qualche penale?

Se l’investitore vuole vendere prima della scadenza? Lo può fare, ma deve fare i conti con i prezzi del momento e la somma delle cedole incassate: la somma di entrambi daranno un esito che potrebbe essere negativo, alla pari o addirittura positivo. Parafrasando, è la stessa logica che si usa per gli immobili che a noi sono tanto cari: compriamo una casa, la mettiamo a regime con un inquilino che ci pagherà il fitto e dopo qualche anno se decidessimo di rivenderla, dovremmo considerare il valore del mercato immobiliare di quel preciso momento al quale andrebbero sommati i fitti incassati. Scopriremo se per noi è stata un’operazione in guadagnato, alla pari o in perdita.

Ovviamente queste sono informazioni parziali per la vastità di applicazione degli scenari del Risk Management, considerando la mole di obbligazioni quotate sui mercati, andrebbero classificate per grado di complessità, per liquidabilità, per struttura sottostante, etc. etc.

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